Archivio tag | larve

Picchio rosso maggiore

picchio rosso 1

.

Il picchio rosso maggiore, appartenente all’ordine dei Piciformi, è una specie sedentaria e localmente dispersiva. Le sue forme sono relativamente tozze; grande testa arrotondata e forte becco a pugnale. E’ nero sul dorso, sulle ali ed ha la coda con delle striature biancastre alle estremità. Il petto e il collare sono beige, mentre l’addome è rosso acceso. Il capo è nero con gola e guance bianche, separate da una sottile linea nera che parte dal becco. Il becco è nero, appuntito e ben robusto e le zampe sono conformate alla progressione su tronchi verticali che vengono risaliti a saltelli, aggrappandosi con i forti artigli e aiutandosi con la coda. I maschi si distinguono molto facilmente dalle femmine perché a differenza di queste ultime hanno una striscia rossa sulla nuca.

In Italia nidifica dal livello del mare fino a oltre 2000 metri di altitudine.  Nidifica in vari tipi di ambienti boschivi e alberati, dove si siano alberi morti in cui può scavare nidi e fori per alimentarsi. Il Picchio rosso maggiore si nutre di insetti e larve, però durante la stagione invernale si ciba anche di pinoli e frutta.  Individua gli insetti e le larve che vivono sotto la corteccia dell’albero dal rumore che emettono mentre rodono il legno, quindi perfora il legno con il suo becco robusto e con la sua lingua retrattile cattura l’insetto

Durante il corteggiamento i due partner si rincorrono a spirale lungo i tronchi. Depone le uova da aprile in poi, in una cavità scavata in un tronco (una covata annua). Normalmente 4-6 uova bianche lucenti ed è il maschio che principalmente provvede alla loro incubazione per 11-13 giorni. I piccoli abbandonano il nido dopo circa 3 settimane.

.

picchio rosso 2

Pubblicità

Un dolce pettirosso

.

pettirosso

.

Il pettirosso è un piccolo uccello passeriforme dalla forma rotonda e dai grandi occhi, che sotto l’aspetto dolce e mansueto nasconde un’indole orgogliosa e aggressiva. Si muove sul terreno con lunghi balzi, curvandosi per un paio di passi e poi arrestarsi improvvisamente in posizione eretta, facendo vibrare ali e coda come per  mettersi in mostra. Se la sua attenzione viene attirata da qualche cosa, inclina il corpo da lato a lato, muovendo sia le ali che la coda. Il suo habitat naturale è nei boschi di conifere ma sa anche adattarsi in zone con giardini, siepi, parchi e boschetti.

.

pettirosso 2

.

Nella stagione degli amori, il Pettirosso corteggia la femmina, arruffando le piume del capo e della gola e offrendole del cibo. Le coppie  si formano  già alla fine dell’inverno. Costruisce il  nido tra le spaccature dei tronchi d’albero, oppure ai piedi delle siepi, in una piccola cavità vicino al suolo, ben nascosto tra foglie di edera; nido che si presenta come una piccola coppa rotonda di steli intrecciati, imbottito di foglie, piccole radici, muschio o peli.

.

pettirosso 3

.

Tra la fine di aprile e l’inizio di Maggio vengono deposte le uova di colore bruno-pallido, che la femmina cova per circa due settimane. I pulcini vengono allevati da entrambi i genitori per circa un paio di settimane. Questo passeriforme si nutre principalmente di piccoli molluschi, lombrichi, insetti e larve, ma anche dei frutti che offre il bosco: bacche, more, mirtilli, ribes, fragole, lamponi, di cui è molto goloso.

.

Il tafano

Il tafano è un insetto dittero della famiglia dei Tabanidi, è molto molesto  È simile ad una grossa mosca, più tozzo e grande (fino a 2,5 cm), di colore grigio giallognolo e con grandi occhi. Le femmine si nutrono cioè del sangue degli animali, mentre i maschi si nutrono di linfa e succhi vegetali di fiori. La puntura del tafano è dolorosa, causa gonfiore e prurito perché l’apparato è piuttosto grande e ferisce anche dei nervi. Può succhiare fino 0,2 ml di sangue e può anche pungere attraverso i vestiti. La femmina dopo aver compiuto il pasto di sangue produce ammassi formati da centinaia di uova di colore grigiastro lunghe fino a 2 mm deposte sulla vegetazione o sui sassi in zone umide o fangose.

.

tafano 1

.

Le uova schiudono entro i 10 giorni, ne fuoriescono delle larve lunghe fino a 6 cm e sono riconoscibili per la testa piccola e retrattile. Le larve hanno movimenti lenti e si cibano degradando la sostanza organica comprese le larve di altri tabanidi. In condizioni normali lo sviluppo delle larve avviene in 3 mesi, ma in caso di ibernazione può richiedere fino a 3 anni. Le larve mature si impupano affondate parzialmente nel fango o nel terreno e gli adulti emergono dopo circa 2 settimane.

.

tafano 2

.

Particolarità di questo insetto che vola solo durane le ore di luce, è che non emette alcun ronzio.  Vive soprattutto all’ombra: su pascoli, prati, boschi e stalle, dove può trovare facilmente gli animali del cui sangue si ciba, da maggio a agosto. È particolarmente attivo nei giorni afosi con elevato tasso di umidità. In condizioni temperate gli adulti muoiono in autunno e vengono sostituiti da una nuova generazione nella primavera successiva.

.

tafano 3

Libellule

.
La libellula è un insetto appartenente alla famiglia degli Odonati. Il suo nome deriva dal latino “libra”, cioè bilancia, dal modo di tenere le ali orizzontali mentre vola. Esistono due tipi diversi di libellule: Anisotteri e Zigotteri.
Gli Anisotteri sono più grandi, volano veloci e dritti e, a riposo, tengono le ali aperte e piatte.
Ha un capo molto voluminoso e antenne relativamente brevi; le due paia di ali, quasi uguali, sono allungate e membranose, e qualche volta a colori vivaci, e consentono un volo rapido e sicuro. L’addome è relativamente lungo e sottile, composto da undici segmenti. Le zampe sono inserite anteriormente sul corpo e vengono usate raramente per camminare. Si nutrono di insetti che afferrano e divorano in volo; hanno un volo silenzioso e veloce ed è questo che fa di loro terribili predatori sia in aria che in acqua.
La libellula si riproduce in ambiente acquatico, è un insetto oviparo e dopo avere deposto le uova dalla forma allungata le lascia semplicemente cadere nell’acqua. Le larve della libellula sono completamente acquatiche, respirano in immersione e nuotano tramite appendici a forma di pinna che hanno all’estremità dell’addome.
Durante il periodo acquatico compiono da nove a sedici mute, in un lasso di tempo che va da uno a due anni, al termine del quale escono dall’acqua arrampicandosi sugli steli della vegetazione e si trasformano in adulti.
.


.

Mosca domestica

.
La mosca domestica è un insetto dell’ordine dei ditteri e appartiene alla famiglia dei muscidi. Si rinviene in tutti i luoghi in cui è presente l’uomo e vive all’esterno e all’interno delle abitazioni. Non morde e non punge, si nutre di cibi liquidi che aspira con la sua proboscide. È in grado di riprodursi con estrema facilità sia per la capacità di deporre le uova all’interno di qualsiasi materiale di natura biologica in decomposizione, sia per la velocità con cui le larve raggiungono lo stato di individuo adulto, diventando a loro volta capaci di riprodursi: circa dieci giorni. La mosca infesta ambienti dove vi è presenza di materia organica e sostanze in decomposizione; per questo la si trova facilmente nelle discariche, in aziende zootecniche, scoli fognari, industrie, magazzini di stoccaggio e abitazioni.
Questo insetto è uno dei maggiori vettori di malattie dell’uomo; veicola i microorganismi direttamente con la saliva e le feci.
Sono stati riscontrati più di 100 microorganismi patogeni responsabili di salmonellosi, shighellosi, poliomelite, colera, tubercolosi, antrace, infezioni congiuntivali, dissenterie.

.