All’inizio dei mesi invernali una cavalletta ha cercato ripararo nel corridoio di casa mia, si è attaccata al manico della scopa e non si è più mossa. Piano piano mi sono avvicinata, ho notato che non scappava perché gli mancava una zampa di quelle usate per fare i salti. Allora ho provato, anche se sapevo sarebbe stato difficile, di salvarla. Ogni giorno attaccavo un po’ di foglioline al manico della scopa e lei mangiava di buon gusto. Le ho anche fatto un piccolo video dove si vede benissimo che mangia la fogliolina. Però dopo una settimana non ha più voluto saperne di mangiare e… Peccato, mi è molto dispiaciuto non essere riuscita a salvarle la vita.
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Delicatezza e bellezza
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La farfalla foglia indiana è un grande esempio di camuffamento nell’ambiente. Infatti la farfalla Kallima è conosciuta più comunemente come “foglia secca” perché, quando tiene le ali chiuse, imita con grande precisione proprio una foglia secca, sia per il colore delle ali che per la forma. Forma che ha un fine soprattutto funzionale, infatti la colorazione non è l’unico aspetto che la fa sembrare una foglia secca, ma guardandola attentamente si notano particolari come la nervatura centrale delle foglie, particolari che la rendono praticamente invisibile tra il fogliame dove trova riparo.
Con le ali aperte invece, mostra splendidi colori. Le ali posteriori sono blu e quelle anteriori blu scuro con una fascia giallo-arancio o rossa.
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Gabbiano roseo
Il gabbiano roseo per dimensioni e struttura è simile al Gabbiano comune, ma si differenzia dal becco più sottile. In inverno la testa e il collo sono bianchi striati lateralmente di grigio scuro con aree grigiastre attorno agli occhi, mantello, dorso, coda e parti inferiori bianche. In estate la testa e il collo sono bianchi candidi e le parti inferiori sono bianche con sfumature rosa.
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Specie migratrice, sedentaria e dispersiva, è diffusa in modo frammentato in Europa meridionale, Asia occidentale e Africa nord-occidentale. Nel Mediterraneo nidifica in poche località costiere. In Italia è prevalentemente migratore, molto localizzato come nidificante e svernante nel Cagliaritano, nell’Oristanese, a Margherita di Savoia e nelle zone umide tra Comacchio e Ravenna.
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Nidifica in coppie più o meno isolate, ma anche con altre specie: esempio la Rondine di mare, il Gabbiano comune o il Gabbiano corallino. Il nido viene costruito su isolotti con o senza copertura vegetale in una depressione del terreno addobbata con materiale vegetale e penne. Nell’anno compie una sola covata, depone le uova tra metà aprile e giugno. Le 2-3 uova deposte vengono incubate per circa 22 giorni, sia dalla femmina che dal maschio. I pulcini vengono allevati da entrambi i genitori e sono già pronti al volo dopo 4 o 5 settimane.
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Le sue abitudini sono gregarie in ogni periodo dell’anno e come gli altri gabbiani raccoglie il cibo soprattutto sulla superficie dell’acqua. Si ciba di Invertebrati (Insetti acquatici, Crostacei, Anellidi) e talvolta piccoli Pesci. Non disdegna germogli di piante acquatiche, specialmente di Artemisia.
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Picchio rosso maggiore
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Il picchio rosso maggiore, appartenente all’ordine dei Piciformi, è una specie sedentaria e localmente dispersiva. Le sue forme sono relativamente tozze; grande testa arrotondata e forte becco a pugnale. E’ nero sul dorso, sulle ali ed ha la coda con delle striature biancastre alle estremità. Il petto e il collare sono beige, mentre l’addome è rosso acceso. Il capo è nero con gola e guance bianche, separate da una sottile linea nera che parte dal becco. Il becco è nero, appuntito e ben robusto e le zampe sono conformate alla progressione su tronchi verticali che vengono risaliti a saltelli, aggrappandosi con i forti artigli e aiutandosi con la coda. I maschi si distinguono molto facilmente dalle femmine perché a differenza di queste ultime hanno una striscia rossa sulla nuca.
In Italia nidifica dal livello del mare fino a oltre 2000 metri di altitudine. Nidifica in vari tipi di ambienti boschivi e alberati, dove si siano alberi morti in cui può scavare nidi e fori per alimentarsi. Il Picchio rosso maggiore si nutre di insetti e larve, però durante la stagione invernale si ciba anche di pinoli e frutta. Individua gli insetti e le larve che vivono sotto la corteccia dell’albero dal rumore che emettono mentre rodono il legno, quindi perfora il legno con il suo becco robusto e con la sua lingua retrattile cattura l’insetto
Durante il corteggiamento i due partner si rincorrono a spirale lungo i tronchi. Depone le uova da aprile in poi, in una cavità scavata in un tronco (una covata annua). Normalmente 4-6 uova bianche lucenti ed è il maschio che principalmente provvede alla loro incubazione per 11-13 giorni. I piccoli abbandonano il nido dopo circa 3 settimane.
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Libellula rossa
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La Libellula rossa o Simpetro sanguineo, è un insetto della famiglia degli Odonati, che dal greco significa “mandibole dentate” o meglio ancora del gruppo degli Anisotteri, perché tiene le ali aperte e orizzontali anche da ferma, mentre gli Zigotteri (Damigelle) le tengono verticali e chiuse. Le sue dimensioni variano dai 35 ai 40 mm. Presenta un addome ben sviluppato, ali posteriori più larghe alla base di quelle anteriori. Il maschio ha l’addome rosso fiammante e la fronte rossa, mentre la femmina ha l’addome giallastro ed è priva di ovopositore appariscente. Si trova in ambienti di acque stagnanti di ogni tipo ed è molto comune. Gli adulti si possono incontrare da giugno fino alla metà di ottobre.
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Foto scattate a Settembre 2015
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